Centralità di un concetto
Il ciclo
può essere concetto di un tutto o di una sola parte del percorso.
Ogni volta che si interrompe un ciclo – si ripropone una situazione nuova
Questo avviene ogni istante nel corso della vita della terra, avviene ogni istante nella vita dell’uomo, avviene tante volte nel corso della vita.
Si ripropone sempre la stessa dinamica perché una nuova vita nasca…tutti siamo consapevoli di questo, nessuno di noi è esente da questo processo
Uno degli episodi più frequenti e costanti è il pensare…
Il pensiero è un ciclo che si interrompe ogni frazione di secondo per dare vita al successivo…questo è il segno tangibile della creatività, della nascita che si rinnova in ogni momento nell’uomo come nella madre terra…
Il ri-ciclo è solo un termine che racchiude il pensiero di un ciclo che si interrompe per darne vita ad un altro.
Lo facciamo ogni istante…tutti, nessuno escluso, eppure oggi sempre più frequentemente usiamo il termine ri-ciclo…tradotto in azione che in modo consapevole tende a recuperare una parte di quel “rifiuto” possibilmente recuperabile, al tempo stesso dobbiamo fare i conti con un pensiero sempre più slegato dall’azione, per un limite conoscitivo della manualità, ci basterebbe farli rincontrare…in quel processo naturale della creatività.
Come?
Liberandosi di impalcature complesse in cui siamo intrappolati.
Viviamo in una dimensione in cui si tenta di costruire “ il ciclo” in modo che non s’interrompa…o per lo meno non in modo naturale, tutto ci porta a questa triste considerazione, il pensiero lentamente si allontana sempre di più dalla pratica, uno dei motivi di questo percorso è riavvicinare queste due azioni, ricongiungerle in una sinergia utile.
L’interruzione del ciclo in modo programmato ( vedi obsolescenza programmata ) nella costruzione della funzione è una realtà.
Oggi abbiamo materiali difficilmente recuperabili nella loro scomposizione in modo naturale e strumenti, attrezzature che hanno vita breve; la pericolosità è costituita dal limite che questi hanno in un processo di recupero manuale, l’idea di un qualsiasi oggetto dovrebbe essere nel processo completo, ovvero dalla nascita alla sua scomposizione.
La sfida di un uomo piccolo…il desiderio di quella supremazia sulla vita e la morte che da sempre insegue il genere umano…
In questo miserabile tentativo di supremazia c’è tutta la frustrazione dell’uomo a tale punto che il genere umano si sta condannando, molti pensano che le risorse naturali non finiranno mai, che la natura finito il suo ciclo si rinnovi, che l’uomo avrà sempre il potere di approvvigionarsi di qualsiasi cosa necessiti al suo star meglio.
La creatività è il primo stimolo che ci permette di imparare a superare momenti difficili sin dall’infanzia
Il mondo degli adulti a furia di regole cerca di indirizzare le future generazioni a comportamenti che abbiano nel loro percorso la costruzione di strutture in linea con il successo, la bellezza, il rispetto, la consapevolezza, la conoscenza e via discorrendo chi più ne ha ne metta.
Risultato finale da qualsiasi punto lo si vuol guardare oggi assistiamo ad una vera e propria mancanza di autonomia di pensiero che sposi l’azione in modo responsabile.
La responsabilità primaria a cui faccio riferimento è “ il ciclo naturale “ ma come si è arrivati a questa situazione in cui il ri-ciclo diventa così presente nel nostro linguaggio?
Dico soprattutto linguaggio poiché di questo si tratta…ne stiamo facendo tanto uso di questa parola che quasi sta diventando antipatica…
Molti oggi dicono io ri-ciclo e tanto basta per sentirsi in pace e sereni, esattamente come quando molti dicono “ sono onesto”, oppure “ dico sempre la verità” ecc…ecc…
In realtà oggi sembriamo più attenti, o almeno vogliamo sembrare tali, ma ci nascondiamo o ci gratifichiamo per dare una ragione di responsabilità individuale a quanto sta accadendo ai danni del pianeta di cui in realtà non ci addossiamo colpe.
Abbiamo molti elementi per capire che è esattamente il contrario…oggi sappiamo che ognuno di noi è responsabile di quanto sta accadendo ma diventiamo sempre di più e inconsapevolmente il veicolo ideale di azioni pericolose attraverso il nostro smisurato consumo.
L’uomo ha messo se stesso al centro, spostando su di se quella centralità che appartiene all’universo, questo pensiero sta trasformando ogni cosa
Sono convinto che se nell’universo ci fosse una figura gigantesca che ci osserva al microscopio risulteremmo essere dei microrganismi particolarmente scellerati poiché costruiamo cose non più scomponibili attraverso processi naturali….
Cosa comporta tutto questo? Sicuramente una rimodulazione del concetto di ciclo e ri-ciclo; prima il riciclo era un processo in cui tutti si adoperavano e con pochi strumenti per la sua semplicità, poi pian piano questo è diventato un processo più articolato e complesso a tale punto che oggi non possiamo più prescindere da una vasta conoscenza tecnica e scientifica e questo molto probabilmente non basta, poiché dovremmo avere anche degli strumenti adeguati…
La complessità di prodotti non più naturali ci spinge verso una conoscenza più approfondita, questo significa anche una consapevolezza maggiore di quello che produciamo nell’azione del ri-ciclo
Se oggi abbiamo la consapevolezza di uno stare meglio, la ricerca di questo benessere al tempo stesso non può essere il motivo che giustifica tutte le nostre azioni, o gran parte di esse.
Oggi sappiamo lo stato di salute del pianeta per grandi linee, la conoscenza approssimata dei disastri provocati dall’uomo , questo già sarebbe abbastanza per indurci a cambiare i nostri stili di vita.
Strategie per sentirsi in pace con il pianeta, come la raccolta differenziata forse non potrebbero più bastare…
Anche perché rispetto a questi processi sappiamo che la mano dell’uomo che ne governa il percorso forse potrebbe non rispondere alla soluzione, se poi ci facciamo anche due conti, ci renderemo conto che è un calcolo del tutto anomalo e fuori da ogni regola…
Io compro spazzatura con una piccola parte di prodotto che mi serve realmente…pago il prodotto portandomi via anche una buona dose di spazzatura, uso il prodotto e butto via la spazzatura pago la tassa sullo smaltimento dei rifiuti, questo forse in parte finisce in un nuovo ciclo ri-produttivo, e lo ricompro con le stesse modalità ma con altro prodotto…e via via il gioco continua, chi ci ha guadagnato? In realtà quante volte stiamo pagando la risorsa primaria e con quali garanzie che questo rientri all’interno di quel processo naturale del rigenerare nuova vita? E cosa comporta nel mio quotidiano ricomprarmi la spazzatura ? E quanta di questa spazzatura è ri-convertibile attraverso processi naturali?
Sicuramente alcuni processi ci sembrano utili vedi quello della produzione di energia pulita ma al tempo stesso sollevo un dubbio atroce, perché abbiamo bisogno sempre di più di tanta energia artificiale ?
Pausa
L’indistruttibile leggerezza dell’essere
Il punto origine dell’insieme
Ognuno di noi ha dei pensieri, in realtà questi potremmo paragonarli a tanti punti, l’insieme di questi punti formano una linea, se la dovessimo disegnare, la nostra percezione della linea è unidimensionale, ovvero non percepiamo la reale dimensione della superfice, se riflettiamo ,questa linea ( la disegno ) ha diverse dimensioni, sia a livello di punti sia a livello di linea, esattamente come i pensieri.
Questi si formano nel corso del tempo che sia breve o lungo con una struttura stratificata, come in tutte le stratificazioni rischiamo di perderne l’origine, quello che rimane è lo strato ultimo e la sua percezione, qualsiasi sia rimane il ricordo più nitido.
Questo processo non è strano in ognuno di noi è solo diverso, gli strati li creiamo a seconda della nostra conoscenza.
Ecco che il centro del pensiero è la vita, ( non l’uomo ) questo lo possiamo identificare con un punto, l’origine.
Un punto, una serie di punti
Una linea
Un cerchio
Una curva
Un triangolo
Una serie di triangoli
Una piramide
Una sfera
Tutte queste figure sono un insieme di punti, ovvero ogni punto è l’origine della vita, ogni essere è all’interno di un punto.
Tutto quello che facciamo parte da un punto e diventa nel corso del tempo una linea che si compone in una figura, la figura è l’evoluzione.
Le azioni fanno parte della composizione, le azioni comportano delle reazioni ( Newton ) di conseguenza ritengo che le azioni e le reazioni sono delle energie, l’energia è un insieme di punti che non vediamo ma che formano linee, che determinano un campo, queste linee anche se non percepibili hanno una loro dimensione e degli spessori diversi
Il sassolino crea la montagna, percepiamo la montagna come forma meravigliosa ma dimentichiamo il sassolino…
Percepiamo la forma ma dimentichiamo il puntino
Percepiamo l’azione ma dimentichiamo l’origine
Ma qualcosa di diverso sta succedendo, l’origine della vita ( quella che conosciamo ) è nella scomposizione naturale degli elementi, quando gli elementi scomposti attraverso processi naturali ( vedi il grande lavoro dei microrganismi) fanno il loro naturale percorso la vita ci meraviglia.
Molto velocemente d’altra parte l’essere umano sta producendo elementi non più scomponibili naturalmente, questo crea sicuramente un processo diverso, il cui percorso comincia ad essere controllato e manipolato da un’azione che sicuramente darà vita ad una reazione.
Ad ogni modo in questo processo non si potrà più prescindere dall’intervento di attrezzature, macchinari, centrali e via discorrendo, gestite e controllate dall’essere umano…ma da quale essere umano?
Collegamento al valore di processi più lenti, distribuiti e manualmente possibili
Riflessione su l’uso di guanti protettivi e quant’altro
Guardiamo un attimo le nostre case, guardiamo un attimo gli oggetti dei ricordi, molti ci ricordano bei momenti, o altre sensazioni, insomma sono l’origine di un ricordo che a sua volta diventa l’origine di emozioni, ma questo è possibile anche grazie ad un tempo più o meno lento ma comunque che ci ha permesso di conservare quel ricordo.
Questo processo come tanti altri oggi è volutamente accelerato, perché?
Se io vivessi sempre in campagna lontano da tutto, forse avrei conservato un rapporto tra la mia vita e il tempo in modo più naturale, l’essere umano in modo incomprensibile e definendosi essere sociale ha scavalcato questo ordine naturale, costruendo centri sempre più complessi e lontani da quell’equilibrio con la natura.
Perché?
A tutti contemporaneamente è venuta la stessa idea?
Tutti contemporaneamente hanno ritenuto che fosse più giusto?
Insomma se non tutti quelli più perspicaci hanno capito che questo processo poteva tornare utile
Il concetto di centralità lo ritroviamo sempre e sempre spostato in diverse situazioni, ma tutte riportano alla centralità dell’essere umano che come genere tende a far prevalere la sua supremazia, cancellando l’origine che è la terra…il punto…tanti punti…la linea…la figura, il triangolo…la piramide.
Il ciclo si esaurisce, si interrompe, generando un’altra vita, un altro ciclo, che a sua volta completandosi o interrompendosi dà vita ad un altro…e così all’interno di un modulo che ripete nella sua funzione.
Il ri-ciclo di cui noi parliamo è il generare di nuova vita…
Sergio Scarcelli
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